L’arciere e l’aquilone
Quante volte l’arciere già dopo la prima volée si pente di essersi iscritto alla gara e mormora fra sé e sé: “Chi me l’ha fatto fare! Era meglio restare a casa”.
Oggi a Quinto Vercellese era meglio non gareggiare. Troppo vento. L’hanno capito in molti e man mano che le volée si susseguivano, il vento sfoltiva la linea di tiro. Gara inutile per chi era alla ricerca di punti. Gara inutile per chi insegue il ranking, gara derubricata ad allenamento per arcieri lontani da casa, in balia di condizioni meteo infelici.
Anche gli atleti dell’Alpignano l’hanno capito e si sono presto ritirati dalla competizione.
Eccetto uno.
A fine gara gli abbiamo chiesto perché.
“Perché me l’ha insegnato Matteo Bonacina” è stata la risposta.
Matteo Bonacina, arciere paralimpico, in un’intervista sull’Eco di Bergamo di pochi mesi fa spiegava di non avere rimpianti se ripensa al giorno in cui un infortunio sul lavoro lo ha inchiodato per sempre sulla carrozzina: “Lo sport mi ha aiutato tantissimo… …Per quello che mi è successo non mi sono mai arrabbiato. Vedo tutte le cose belle che ho avuto dopo. Tutto quello che sto avendo dal giorno dopo l’incidente è molto più bello. Tornassi indietro, andrei al lavoro. Anche quel giorno. Tranquillamente”.
Vede, ci spiega Andrea al termine della sua gara, oggi il destino non mi ha concesso una gara perfetta con sole e assenza di vento, ma mi ha offerto una giornata di vento. Non potevo scegliere; ma non ho mollato perché questa era la mia gara. Oggi non ce ne sarebbe stata un’altra, ma solo questa e questa gara meritava di essere giocata fino in fondo. Matteo l’avrebbe senz’altro conclusa.
E mentre quell’arciere lasciava oggi in gara che la sua stabilizzazione oscillasse come un aquilone che danza felice nel vento, nelle stesse ore a Roma nella sala conferenze dell’Hergife Palace Hotel il Presidente della FITARCO premiava Antonio Tosco, allenatore della Nazionale Pararchery per il supporto assicurato nel 2017/2018 alle vittorie in campo internazionale degli atleti paralimpici.
Questi sono i valori dello sport: aquiloni che aiutano altri aquiloni a volteggiare nel vento della vita.
Grazie Matteo.
Grazie Tony.
Grande Slam